Nuove assunzioni nella Scuola: si calcola che saranno quasi in 20 mila a poter sfruttare la nuova opportunità. Come saranno ripartiti i posti in palio?
Il nostro paese si prepara a stabilizzare 18mila collaboratori scolastici (per due terzi ex Lsu comunali). Grazie a una modifica alla manovra introdotta alla Camera. Se poi aggiungiamo i 2mila docenti in odore di “posto fisso” per rafforzare il tempo pieno, ecco che il conto delle assunzioni nel comparto supera le 20mila unità. Considerando anche i 400 prof degli istituti musicali già previsti dal disegno di legge di bilancio originario.
L’emendamento è stato sostenuto dal deputato cinquestelle Luigi Gallo (M5S), presidente della Commissione Cultura: «Basta con l’assistenzialismo di Stato alle imprese negli appalti delle pulizie nelle scuole, così rispetteremo i diritti dei lavoratori storici.”
Il Presidente della VII Commissione Cultura, promotore del provvedimento, commentando l’approvazione dell’emendamento ha così scritto: Ci saranno dunque almeno 18.000 assunzioni finanziate con gli stessi fondi che finora si sono utilizzati per esternalizzare il servizio e versare ingenti cifre ai titolari delle ditte appaltatrici …
Il progetto prevede che per ricoprire i posti necessari per collaboratori scolastici il ministero dell’istruzione avvierà una selezione per titoli e colloqui per poi procedere alle assunzioni.
“Siamo assolutamente d’accordo perché la gestione dei rapporti esternalizzati si è rilevata molto difficoltosa – commenta Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi – in questo modo il personale interno potrà occuparsi anche della vigilanza, cosa che non potevamo chiedere agli addetti delle agenzie.”
La scuola primaria potrà contare su 2.000 docenti in più, assunti per dare la possibilità a un maggior numero di studenti di partecipare ad attività scolastiche a tempo pieno. La proposta, firmata da Maria Marzana, deputata del Movimento 5 Stelle e insegnante di scuola primaria, rientra tra gli emendamenti approvati alla Legge di Bilancio 2019.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it